Sulla stessa collina di Ghemme e di Fara, a metà tra i due borghi, si trova Sizzano. La DOC eponima, dal 1969, è una vera e propria denominazione village, limitata com’è al solo territorio comunale, esclusi i fondovalle e solo nella fascia altimetrica 200-350 m.
La matrice geologica, come a Fara e Ghemme, è fluvio glaciale, esito dell’azione di erosione ad opera della Sesia. Il suolo è perciò composito: vi si trovano argilla, limi più o meno compatti, rocce vulcaniche, gneiss, ciottoli e sassi ricchi di minerali, friabilissimi e spesso tramutati in sabbia dall’intrusione dell’acqua che, gelando, li frantuma.
Il terroir, affine a quello di Ghemme, ha comunque un microclima leggermente più caldo, umido è soggetto alla grandine come quello di Fara. La maggiore diffusione di uve diverse dal nebbiolo, più a loro agio in queste condizioni climatiche in particolare l’uva rara, è invece una peculiarità di Sizzano e Fara, che potrebbe, in teoria, consegnare al venditore vini più pronti e suadenti. Un Sizzano dovrebbe avere rispetto a un Ghemme meno struttura ed essere invece più immediato e persino più fine.